A cura della Dott.ssa Elisa Del Monte
È innegabile come le nuove condizioni di vita, scaturite dagli adattamenti a cui siamo stati costretti nell’ultimo anno e mezzo, per fronteggiare la pandemia da Covid-19 che ha coinvolto tutta la popolazione mondiale, abbiano al contempo creato tutta una serie di nuovi bisogni, dei quali a volte non siamo nemmeno consapevoli.
Molte persone hanno sperimentato sentimenti di incertezza, insicurezza, rabbia, frustrazione, avvilimento, senso d’impotenza, perdita di controllo, paura, ansia, agitazione, dovuti all’impossibilità di prevedere il futuro, alle limitazioni imposte alle libertà personali, al fermarsi delle tempo e delle attività che caratterizzavano la vita quotidiana, alla riduzione di tutti gli aspetti legati alla socialità, alla necessità di apprendere l’uso di nuovi strumenti e metodi per fare le cose semplici di tutti i giorni (Buccolo, Allodola e Mongili, 2020). È come se tutto fosse diventato più difficile, complesso e macchinoso e fosse necessario tenere a mente costantemente tutta una serie di implicazioni legate alle nostre azioni più comuni e naturali, come l’incontrarsi con gli amici o i parenti.
Esiste un ramo della psicologia, che è in grado di rispondere in modo arricchente e rassicurante a tutto questo scompiglio di emozioni che ci sta mettendo a dura prova. Si tratta dell’Ecopsicologia, una scienza che nasce dall’incontro tra Ecologia e Psicologia e che, come il Covid-19, ma in modo più gentile e premuroso, ci insegna che il mondo è un ecosistema che funziona in modo circolare, non piramidale, di cui l’uomo è parte integrante, al pari di tutti gli altri esseri viventi (Danon, 2020a).
Questa psicologia, che può essere esperita all’aperto, outdoor, ci invita a risvegliare la parte naturale che alberga in noi, a riprendere contatto con essa, ad accorgerci di essere parte della natura che abbiamo dentro.
Si fonda sul concetto di biofilia, che letteralmente significa amore per la vita e viene definita come l’innata tendenza a provare amore per la natura, senso di connessione con l’ambiente e bisogno di vicinanza con gli altri esseri viventi (Danon, 2019).
Sono state condotte diverse ricerche in psicologia, nel corso degli anni, che hanno dimostrato gli ampi benefici che apporta all’essere umano lo stare a contatto diretto con la natura e trascorrere del tempo all’aria aperta.
La natura ci educa al senso di realtà, ci insegna il senso del limite, vivacizza i processi creativi, aumenta la produttività, ci permette di approcciarci ad una forma di apprendimento diretto attraverso il fare, l’azione.
Una ricerca in particolare ha permesso di scoprire che l’esposizione alla luce del sole, anche solo per 10-15 minuti al giorno, aumenta i livelli di serotonina (ormone della felicità), diminuisce i livelli degli ormoni dello stress, migliora i processi legati alla memoria e all’attenzione, riduce il senso di depressione, ansia, stanchezza e aggressività (Biagioli, 2021).
Possiamo dire che lo stare a contatto diretto con la natura migliora il nostro benessere, sia fisico, sia psicologico (Danon, 2020).
DOTT.SSA ELISA DEL MONTE
PSICOLOGA – PSICOTERAPEUTA
BIBLIOGRAFIA
Biagioli, F. (2021). Cosa succede al tuo corpo camminando anche solo 10 minuti al giorno. https://www.greenme.it/vivere/sport-e-tempo-libero/camminare-10-minuti-benefici, consultato il 2 giugno 2021.
Buccolo M., Allodola V.F. e Mongili S. (2020), Lifelong Lifewide Learning, V. 16 N. 35, Percezioni e vissuti emozionali ai tempi del COVID-19: una ricerca esplorativa per riflettere sulle proprie esistenze.
Danon, M. (2019). Clorofillati. Ritornare alla Natura e rigenerarsi. Feltrinelli Editore, Milano.
Danon, M. (2020). Ecopsicologia. Come sviluppare una nuova consapevolezza ecologia. Aboca Edizioni, Arezzo.
Danon, M. (2020a). Noi “siamo” Natura. Per questo ne abbiamo così bisogno. https://www.raiplayradio.it/audio/2020/10/QUI-COMINCIA—Clorofillati-Ritornare-alla-natura-e-rigenerarsi-di-Marcella-Danon, consultato il 25 maggio 2021.